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sabato 15 maggio 2010

17 Dic 2008 - 21:08:45 Il paese di ali baba'


Un modello di partiti che non esiste piu'.. L'elettorato sempre piu' abbandonato a se stesso, saccheggiato degli ideali e della dignita' che come persone vogliono rivendicare.
Nel nostro paese le cose vanno male, anzi malissimo ma nessuno piu' quasi lo dice. Ci invitano ad uscire e fare shopping.
Siamo in piena crisi finanziaria, siamo il paese con il piu' alto debito del mondo con un tasso di natalita' previsto nei prossimi 10 anni pari allo zero. Siamo il paese in europa ultimo negli investimenti per la scuola e la ricerca. siamo l'italia e non ci facciam mancare nulla. Siamo il bel paese , quello con piu' precari nel mondo del lavoro ma siamo anche quello con i governanti piu' vecchi del globo. Il paese della mafia e del clientelismo.
Il paese dove valgono le conoscenze e dove il nome della famiglia puo' essere un passe partout per avere un lavoro se questa e' influente o capace di portare voti al potente di turno.
Si la famiglia. Il posto dove oggi si commettono l'80%di vilenze sulle donne e sui minori, luogo dove una visione ancora maschilista della societa' chiude la possibilita' a molti per emergere.
Non parlo, per fortuna, per esperienza personale. Anzi mi sento un privilegiato, ma basta leggere i dati di tutte le agenzie di sondaggi per rendersene conto.
Siamo il paese in cui si parla di sicurezza quand'e' un immigrato a commettere un reato, ma siamo omertosi di fronte ai pericoli che arrivano da casa nostra..
Una volta si diceva di noi che eravamo un popolo di poeti, di viaggiatori e di sognatori.
Oggi siamo un popolo che fa zapping, ha incubi e che non rinuncia alla poesia.
Quella che unisce le persone nei movimenti,nelle lotte e negli ideali.
La politica non si fa solo nei partiti. La politica si fa tutti i giorni, in qualsiasi momento e in qualsiasi parte ci si trovi.
La mia esperienza mi insegna che quando un popolo e' unito non ci sono partiti o sigle che tengano. Solo le idee...
Penso ai movimenti nati a Vicenza contro l'ampliamento della base americana, il movimento per la TAV in val di susa, quello di Messina per il no al ponte e quello dei rifiuti in campania capeggiati da un padre comboniano : padre ALEX ZANOTELLI. Il movimento di giovani nato per contrastare le mafie del sud riunitosi sotto il cartello di " ammazzateci tutti"...........
Tutti questi movimenti sono composti da persone libere da vincoli di appartenenza da partitini politici. Il movimento e' trasversale e si fa politica con un unico valore di riferimento: Il bene comune.
Siamo anche un popolo abituato a giudicare seduti in poltrona fino a quando un problema non ci tocca personalmente. Stiamo perdendo il senso della critica. Tutto viene trasformato in scontro da questi politicanti da strapazzo che si reggono con ricatti e raccomandazioni.
E' un teatrino, non ci sono piu' partiti di una volta in grado di attrarre l'interesse degli elettori. Non c'e' piu' Berlinguer o Moro, gente con le palle. Oggi le palle sono diventate biglie e ci si puo' giocare prendendole a calci..... ( metafora un po oltre :) )..
E' un modello di politica che non ci rappresenta piu'.
Significativo credo sia stato l'esito dell'ultimo confronto elettorale nella nostra regione.
Tre quarti degli elettori non e' andato a votare; la maggioranza che ci govenera' nei prossimi anni e' stata eletta da poco piu' della meta' di un terzo del corpo elettorale.
Mi viene da urlare : bip .... bip ...... bip.......
Un partito democratico sconfitto che dopo aver fatto di tutto per far fuori le forze di sinistra e dopo aver urlato " al ladro al ladro" quando si parla di berlusconi ( senza mai occuparsi del conflitto di interessi di costui), utilizzi gli stessi metodi per arricchire le proprie tasche in un sistema di tangenti e di malaffare. Allora perche' gridare berlusconi ladro e basta? Urliamo sistema ladro.
E' il sistema che e' corrotto e chiunque ne fa parte e tace ne e' colpevole.
Questa gente deve vergognarsi e andar via, dobbiamo abbattere il sistema per quello che e' , e cambiare il modo di fare politica.
La parola deve tornare ai cittadini, ma i cittadini non sono esseri vegetali ed e' anche ora che la sveglia suoni.
Dobbiamo reagire e pretendere da chi ci amministra piu' trasparenza e capire quali mezzi possiamo usare per vigilare sul malaffare che regna nelle amministrazioni italiche.
La mia generazione non e' colpevole di questo sistema ma ne e' vittima per averlo ereditato ed ora piu che mai si trova di fronte ad un bivio: scegliere di far politica come si e' fatto finora delegando rappresentanti di partitini immorali o rimboccarsi le maniche e scendere in piazza con le proprie idee mettendosi in discussione. E' necessaria una rivoluzione.................. Culturale ovviamente.
Partiamo da noi, nel nostro piccolo possiamo far molto. Possiamo fare movimento, guardarci negli occhi e affrontare con serenita' e alla pari le sfide che ci troviamo a dover affrontare nei prossimi anni.
A voi amici del comitato va un ringraziamento da parte mia per aver dimostrato che un'altro modo di fare politica e' possibile.
L'incontro sui rifiuti del 13 e' stato un successo, purtroppo il mio lavoro non mi ha permesso di presenziare ma sono orgoglioso di come e' andata. BRAVI

massimiliano · 613 visite · 7 commenti

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Commenti

Commento di: massimiliano [ Membro ]
Ragazzi grazie a tutti per le risposte al mio sfogo post elettorale. Vorrei permettermi di aggiungere un articolo di ROBERTO SAVIANO che trovo molto ma molto saggio e interessante. Ho fatto il copia incolla spero non se ne accorga :) vi auguro una buona lettura e colgo l'occasione per augurarvi un buon anno a tutti.


La corruzione inconsapevole che affonda il Paese

La cosa enormemente tragica che emerge in questi giorni è che nessuno dei coinvolti delle inchieste napoletane aveva la percezione dell'errore, tantomeno del crimine. Come dire ognuno degli imputati andava a dormire sereno. Perché, come si vede dalle carte processuali, gli accordi non si reggevano su mazzette, ma sul semplice scambio di favori: far assumere cognati, dare una mano con la carriera, trovare una casa più bella a un costo ragionevole. Gli imprenditori e i politici sanno benissimo che nulla si ottiene in cambio di nulla, che per creare consenso bisogna concedere favori, e questo lo sanno anche gli elettori che votano spesso per averli, quei favori. Il problema è che purtroppo non è più solo la responsabilità del singolo imprenditore o politico quando è un intero sistema a funzionare in questo modo.

Oggi l'imprenditore si chiama Romeo, domani avrà un altro nome, ma il meccanismo non cambierà, e per agire non si farà altro che scambiare, proteggere, promettere di nuovo. Perché cosa potrà mai cambiare in una prassi, quando nessuno ci scorge più nulla di sbagliato o di anomalo. Che un simile do ut des sia di fatto corruzione è un concetto che moltissimi accoglierebbero con autentico stupore e indignazione. Ma come, protesterebbero, noi non abbiamo fatto niente di male!

E che tale corruzione non vada perseguitata soltanto dalla giustizia e condannata dall'etica civile, ma sia fonte di un male oggettivo, del funzionamento bloccato di un paese che dovrebbe essere fondato sui meccanismi di accesso e di concorrenza liberi, questo risulta ancora più difficile da cogliere e capire. La corruzione più grave che questa inchiesta svela sta nel mostrarci che persone di ogni livello, con talento o senza, con molta o scarsa professionalità, dovevano sottostare al gioco della protezione, della segnalazione, della spinta.

Non basta il merito, non basta l'impegno, e neanche la fortuna, per trovare un lavoro. La condizione necessaria è rientrare in uno scambio di favori. In passato l'incapace trovava lavoro se raccomandato. Oggi anche la persona di talento non può farne a meno, della protezione. E ogni appalto comporta automaticamente un'apertura di assunzioni con cui sistemare i raccomandati nuovi.

Non credo sia il tempo di convincere qualcuno a cambiare idea politica, o a pensare di mutare voto. Non credo sia il tempo di cercare affannosamente il nuovo o il meno peggio sino a quando si andrà incontro a una nuova delusione. Ma sono convinto che la cosa peggiore sia attaccarsi al triste cinismo italiano per il quale tutto è comunque marcio e non esistono innocenti perché in un modo o nell'altro tutti sono colpevoli. Bisogna aspettare come andranno i processi, stabilire le responsabilità dei singoli. Però esiste un piano su cui è possibile pronunciarsi subito. Come si legge nei titoli di coda del film di Francesco Rosi "Le mani sulla città: "I nomi sono di fantasia ma la realtà che li ha prodotti è fedele".

Indipendentemente dalle future condanne o assoluzioni, queste inchieste della magistratura napoletana, abruzzese e toscana dimostrano una prassi che difficilmente un politico - di qualsiasi colore - oggi potrà eludere. Non importa se un cittadino voti a destra o a sinistra, quel che bisogna chiedergli oggi è esclusivamente di pretendere che non sia più così. Non credo siano soltanto gli elettori di centrosinistra a non poterne più di essere rappresentati da persone disposte sempre e soltanto al compromesso. La percezione che il paese stia affondando la hanno tutti, da destra a sinistra, da nord a sud. E come in ogni momento di crisi, dovrebbero scaturirne delle risorse capaci di risollevarlo. Il tepore del "tutto è perduto" lentamente dovrebbe trasformarsi nella rovente forza reattiva che domanda, esige, cambia le cose. Oggi, fra queste, la questione della legalità viene prima di ogni altra.

L'imprenditoria criminale in questi anni si è alleata con il centrosinistra e con il centrodestra. Le mafie si sono unite nel nome degli affari, mentre tutto il resto è risultato sempre più spaccato. Loro hanno rinnovato i loro vertici, mentre ogni altra sfera di potere è rimasta in mano ai vecchi. Loro sono l'immagine vigorosa, espansiva, dinamica dell'Italia e per non soccombere alla loro proliferazione bisogna essere capaci di mobilitare altrettante energie, ma sane, forti, mirate al bene comune. Idee che uniscano la morale al business, le idee nuove ai talenti.

Ho ricevuto l'invito a parlare con i futuri amministratori del Pd, così come l'invito dell'on del Pdl Granata ad andare a parlare a Palermo con i giovani del suo partito. Credo sia necessario il confronto con tutti e non permettere strumentalizzazioni. Le organizzazioni criminali amano la politica quando questa è tutta identica e pronta a farsi comprare. Quando la politica si accontenta di razzolare nell'esistente e rinuncia a farsi progetto e guida. Vogliono che si consideri l'ambito politico uno spazio vuoto e insignificante, buono solo per ricavarne qualche vantaggio. E a loro come a tutti quelli che usano la politica per fini personali, fa comodo che questa visione venga condivisa dai cittadini, sia pure con tristezza e rassegnazione.

La politica non è il mio mestiere, non mi saprei immaginare come politico, ma è come narratore che osserva le dinamiche della realtà che ho creduto giusto non sottrarmi a una richiesta di dialogo su come affrontare il problema dell'illegalità e della criminalità organizzata. Il centrosinistra si è creduto per troppo tempo immune dalla collusione quando spesso è stato utilizzato e cooptato in modo massiccio dal sistema criminale o di malaffare puro e semplice, specie in Campania e in Calabria. Ma nemmeno gli elettori del centrodestra sono felici di sapere i loro rappresentanti collusi con le imprese criminali o impegnati in altri modi a ricavare vantaggi personali. Non penso nemmeno che la parte maggiore creda davvero che sia in atto un complotto della magistratura. Si può essere elettori di centrodestra e avere lo stesso desiderio di fare piazza pulita delle collusioni, dei compromessi, di un paese che si regge su conoscenze e raccomandazioni.

Credo che sia giunto il tempo di svegliarsi dai sonni di comodo, dalle pie menzogne raccontate per conforto, così come è tempo massimo di non volersela cavare con qualche pezza, quale piccola epurazione e qualche nome nuovo che corrisponda a un rinnovamento di facciata. Non ne rimane molto, se ce n'è ancora. Per nessuno. Chi si crede salvo, perché oggi la sua parte non è stata toccata dalla bufera, non fa che illudersi. Per quel che bisogna fare, forse non bastano nemmeno i politici, neppure (laddove esistessero) i migliori. In una fase di crisi come quella in cui ci troviamo, diviene compito di tutti esigere e promuovere un cambiamento.

Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani.
27.12.08 @ 00:18:58
Commento di: giannilanzi [ Membro ]
Che la classe politica, la quale ci governa ormai da tempo, sia inadeguata, purtroppo molti lo percepiscono sulla priopria pelle. E'd'altro canto vero che ogni popolo ha il governo che si merita e cio'vale presumibilmente per ogni istituzione, centrale o periferica che sia. Ma ritengo davvero dal profondo, che 'questo non sia un valido motivo per non dichiararsi ne'di destra ne'di sinistra. Ci possiamo far togliere molte cose nella vita, ma non le nostre idee. Bisogna capire se queste categorie possano ancora valere quando gli interpreti fanno del tutto per assomigliarsi. Ovviamente la loro e' continuamente una gara al ribasso, dove pochi vincono ma molti, moltissimi perdono. Sono sincero:a me piacerebbe tanto se queste categorie, come le ho chiamate, fossero davvero sentite, vissute. Essere di sinistra e o di destra dovrebbero essere cose diverse. Dovrebbero rappresentare due modi di concepire la gestione della cosa pubblica, la sociéta'in cui tutti viviamo. Non e'un peccato essere di destra o di sinistra purche'lo si sia in buona fede. Non sarebbe un peccato se una societa', un popolo, si potesse distinguere per i modi in cui si trovano le risoluzione ai problemi avendo pero'bene a mente che il tutto si deve fare con onesta' e responsabilita'. Lo diventa, un problema, quando vengono minate le fondamenta di una convivenza basata su questi due semplici principi che per alcuni non hanno piu'significato. Se uno dunque, non crede piu'in una classe politica non per questo deve abdicare alle proprie idee ai propri principi, ma li deve saper far vivere in progetti concreti. Altrimenti la destra e la sinistra rimangono due concetti vuoti, senza significato. Rappresentano solo una faziosita'non un modo di essere. Ci sono momenti in cui vale la pena, in comunita'piccole come quella che tu chimaxx non conosci, rendersi conto che si e'arrivati ad un punto in cui questi due modi di essere non li si percepisce piu'se non in funzione dell'avversario. Cosi'ogni cinque anni ci si schiera senza uno straccio di programma e si va alle elezioni per affrontare appunto quelli dell'altro schieramento. Non importa se questa comunita'andra'a morire cosi'facendo. L'importante e'imporre la mia forza sulla tua. Questo molto probabilmente non varra' in contesti piu' ampi, ma a Collarmele vale eccome. Fra qualche anno quel paese, se non si fa marcia indietro, sara' un paese fantasma. Per riprendere ognuno il proprio posto nello scacchiere politico bisogna prima cercare di salvarla una counita', altrimenti non ci sara' nessun posto per nessuno. C'e' stato un tempo in cui anche la politica quella con la "P" maiuscola certe cose le capiva. Per esempio, con l' aiuto anche di altri soggetti politci i due maggiori partiti di questa nazione, Il PCI e la DC hanno capito che per non cadere in una guerra civile e ritrovarsi una patria non piu' tale, fosse il caso di fare sintesi, di trovare una mediazione...e miracolo dei miracoli da questo accordo che non fu certo un inciucio sapete cosa ne uscito fuori? La legge che ancora ci permette di vivere insieme, persone di destra o di sinistra: LA COSTITUZIONE!
23.12.08 @ 00:37:40
Commento di: chimaxx [ Visitatore ]
scusate io non sono del vostro paese e non conosco le vostre problematiche però il consiglio comunale lo avete eletto voi quindi dovrebbe rappresentare la maggioranza del paese, quindi le vostre idee e . . . . . . . . .
quindi fa comodo a tutti avere una classe politica nazionale e comunale che più assomiglia a noi stessi me compreso ,e non ditemi che sono di destra ,perche non lo sono come non sono neanche di sinistra per il semplice fattoche non credo più nella nostra classe politica
21.12.08 @ 12:22:07
Commento di: Fabio [ Membro ]
Se penso a quanto tempo c'è voluto a Collarmele (una microscopica comunità) per vincere tutti quei retaggi storici e culturali che spaccavano il paese in due fazioni, eviterei di farmi facili illusioni di cambiamenti radicali o rivoluzioni culturali.
In passato ed ancora oggi, molti nostri ingenui paesani hanno eseguito ed eseguono gli ordini di chi dall'alto pretendeva e pretende di muovere ogni cosa senza dover render conto alla comunità.
La nostra civiltà è al crepuscolo. Lo dimostrano i discorsi della gente comune, lo dimostrano i nostri panorami (oramai falcidiati dall'abusivismo e dalla miopia amministrativa) lo dimostrano i comportamenti dei nostri rappresentanti politico-istituzionali. C'è chi specula sulla sanità, chi sull'ambiente, chi sui cimiteri, chi sull'immondizia, chi sull'informazione, chi fa pagare il pizzo, chi odia l'immigrato, chi fa il voto di scambio, chi paga la tangente, chi un guidice, chi assume in nero... e così fino all'infinito. Oramai tutto questo nella stragrande maggioranza dei casi non indigna più perché viviamo sotto scacco, prigionieri della nostra stessa opulenza.
Il problema non lo si risolve neanche dando l'esempio, non l'avrebbero risolto neppure Moro e Berlinguer, oppure un Di Pietro togato. Il problema semplicemente non ha soluzione, perché ancora una volta il masochistico egocentrismo del genere umano galoppa trionfante. Viviamo in un mondo dove non esiste più una "res publica", ma semplicemnte tante diramazioni di "res privatae". Scenari infausti all'orizzonte.
Ancor di più se penso che, l'art. 1 della Cost. italiana dice che la repubblica italiana è fondata sul lavoro, ragionando con un sillogismo potremmo affermare che se mancano le fondamenta (lavoro) non avremo più neppure la casa (repubblica). Senza lavoro quindi non possiamo essere liberi neppure di scegliere chi possa rappresentarci. Grandi e piccole storie lo dimostrano.
Però oggi più che mai mi sento orgoglioso di far parte di un gruppo che respinge le logore logiche della politica autoreferenziale, plutocratica, lobbystica, irresponsabile. Mi sento felice di aver contribuito alla nascita di un movimento di cittadini che sono convinti che esiste anche un altro modo di fare politica, che riporti al centro l'interesse pubblico e che condanna come infamante la strumentalizzazione dell'attività amministrativa al perseguimento di interessi personali.
L'augurio che voglio rivolgere a tutti è quello di iniziare a partecipare alla vita pubblica della propria comunità magari iniziando a chiedere al proprio rappresentante politico di riferimento di rendere conto dell'attività amministrativa fin qui svolta, se ci riuscite...
18.12.08 @ 16:59:16
Commento di: scrondo73 [ Membro ] Sito Web
...caro Max ecco qua uno che per idee politiche è forse il più lontano dal tuo modo di pensare...ma di fronte a certi argomenti sono forse uno di quelli che più condivide ed a volte sente la rabbia che esplode dentro per certe situazioni!Bravo mi è piaciuto il tuo non essere di parte!Più volte ne abbiamo discusso nei nostri incontri e ti dico, come del resto ho sempre sostenuto, che questa volta non è più grave delle altre poichè sono coinvolti esponenti della sinistra abruzzese, questa volta è uguale a tutte le altre quando la classe politica delude la gente comune, la gente della strada. Ti dico anche però che la gente è davvero stufa ed esasperata di queste vicende e ogni giorno cerca di intraprendere iniziative di vario genere che la riavvicinano alla politica vera...quella che come dici tu si fa PER LA STRADA!!!
Giusto il commento di chimaxx...un po' ladri lo siamo tutti, pensate a quante volte abbiamo cercato canali preferenziali per una visita o abbiamo preferito il conto senza fattura...
Io NON TRANSIGO!!! Sono convinto che bisogna cominciare dal cosiddetto "basso" per trovare la cura a certi malesseri della politica...in modo da non creare terreno fertile per le angherie che qualcuno anche solo un po' più in alto di noi si sentirà in diritto di commetere!
18.12.08 @ 14:35:00
Commento di: chimaxx [ Visitatore ]
finche anche uno di noi non rispetterà le regole o fara il furbo per poter andare avanti nella vita allora come possiaMO CRITICARE CHI CI GOVERNA.
QUANDO ANCHE PER UNA VISITA IN OSPEDALE CE SEMPRE IL FURBO ,O IL RACCOMANDATO ,MENTRE ALTRI FANNO LA FILA .
ALLORA DI COSA STIAMO PARLANDO SIAMO NOI I PRIMI A RUBARE...............................
18.12.08 @ 14:08:52
Commento di: giannilanzi [ Membro ]
Che dire...
tu amico mio tendi sempre a sbalordirmi e questa volta non fa certo eccezione. Alcune differenze politiche ci sono, e'ovvio, ma come posso non condividere le tue analisi, quando toccano quei principi che invece sono identici ai tuoi? Non posso, non posso non fare mie le tue parole. E'ora di finirla con questi ciarlatani abindolatori, con questa classe politica che non pensa neanche minimamente agli interessi generali, ma solo ed esclusivamente ai propri. E non sto qui solo a lamentarmi, e' che veramente sono stanco di vedere certe schifezze.
Nel nostro caso (vorrei che diventasse anche quello di tanti altri), non ci tiriamo indietro davanti alle sfide e la politica continuiamo a farla sapendo che un altro modo di agire e'possibile. Sapendo che la politica va riempita di contenuti e che noi possiamo anche non avere la verita'sotto il braccio. La strada che stiamo percorrendo forse potra'cambiare solo poche cose, ma ce ne sono alcune per cui vale la pena anche sacrificare una vita ed una di queste e'l'integrita'morale. E'vero Berlinguer e Moro non ci sono piu' ma le loro idee e la loro altezza morale non e'morta, sta a noi perseguirla con tutte le forze che abbiamo anche se fosse l'unica cosa che riusciremo a fare. Possiamo trasmettere anche ad altri che esiste un modo pulito di fare politica, di occuparsi della propria vita e di quella degli altri in modo trasparente e onesto e questo valore, amico mio, puo'valere l'impegno di una intera esistenza.
18.12.08 @ 12:32:24

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