Ebbene si, siamo ancora qui. Sono ancora qui. A tutti quelli che credevano che Arianuova fosse per me una semplice boutade dico semplicemente che dovranno ricredersi. Le cose quando si fanno per passione sono dure a morire. E' vero che dopo il rinvio delle elezioni a causa del terremoto c'è stato un fisiologico rallentamento, ma è pur vero che bisognava fare i conti con la nuova situazione venutasi a creare. Intanto era, secondo me, doverso un pò di silenzio, soprattutto politico, in questa fase che per tutti era pre-elettorale ma che si è via via trasformata in un periodo di riflessione. Su quella tragedia che è successa innanzitutto. E poi anche sulle azioni da compiere e sulla strada da prendere per rilanciare il progetto che Arianuova ha per Collarmele. Ci siamo visti, ma sopratutto sentiti spesso, cercando di trovare una soluzione alla realtà che ci siamo trovati di fronte. Una cosa però rimane ferma quel progetto non è morto! Anzi è più vivo che mai e prova ne saranno le iniziative che sin da quest'estate metteremo in piedi e che continueranno anche in seguito. Ci tengo a precisare fin d' ora, quanto le questioni ed i temi da noi trattati fino a questo momento siano tutti sul tappeto. A partire da quel modo di fare politica, cui Massimiliano spesso si richiama, quello dell'inclusione e non dell'esclusione. Al principio cioè che nessuno sia trattato da cittadino di serie B o come lui dice che non ci sia qualcuno più uguale degli altri, come magistralmente scriveva Orwell. Questi mesi potranno, paradossalmente essere una opportunità per la comunità di Collarmele ma è bene che l'attuale amministrazione non li usi solo ed esclusivamente in prospettiva elettorale. Sapete in un momento di crisi come questo sarebbe facile pescare tra gli scontenti per fidelizzarli, ma è una tentazione da tenere lontana. E noi su questo ad esempio saremo vigili. Abbiamo richiamato sin dall'inizio della nostra avventura quanto fosse delicata questa fase storica per Collarmele che rischia uno spopolamento lento ed inesorabile se non vi si porrà rimedio. Ciò ci aveva spinto a fare un appello unitario alla comunità, a tutte le forze politiche. Qunado si attraversano delle crisi importanti e questa a nostro avviso per Collarmele lo è, storicamente si possono vedere delle convergenze di tipo istituzionale. In questo abbiamo fallito! Non siamo riusciti a far passare questo messaggio di unità a tutti i protagonisto. C'è stato chi ci ha ascoltato e chi invece ha fatto finta per cinque minuti e poi ha tirato dritto per la sua strada. Questo era il nostro obiettivo originario. Ma come si sa un matrimonio o lo si fa in due o non lo sifa e dunque siamo andati per la nostra di strada. E mi sembra che abbiamo posto dei temi sui quali era ed è tuttora giusto riflettere. Ad esempio si può ragionare intorno ad i temi ambientali non solo per crerare uno o due posti di lavoro ma per immetere nuova linfa in questo paese e che questa ne determini poi una ripresa vera e misurabile? Io credo che sia doveroso. Quantomeno per chi questo luogo lo ama davvero.
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