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sabato 15 maggio 2010

06 Apr 2010 - 23:17:10 Fiaccolata del 6 Aprile 2010

Nell'Aprile 2006, esattamente tre anni prima del "nostro" terremoto, in tempi non sospetti, Roberto Saviano nel libro Gomorra, parlando di come la camorra sia ben inserita e quasi padrona del mercato del cemento armato scriveva queste parole: "Io so e ho le prove. So com'è stata costruita mezza italia. E' la sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli, quartieri e ville. A Castel Volturno nessuno dimentica le file infinite di camion che depredavano il Volturno dalla sabbia. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi. Montagne e colline sbriciolate e impastate nel cemento finiscono ovunque, è questo che permette alle imprese di presentarsi alle gare d'appalto a prezzi da manodopera cinese."
Ora dando per assodato il dolore, lo sgomento, il vuoto e la rabbia che ognuno di noi si porta dentro. Quella sansazione che si impadronisce di te, che tutti noi conosciamo bene, quando vediamo i nostri luoghi e la nostra storia distrutti e abbiamo la consapevolezza che ormai, con molta probabilità, non li rivedremo più così com'erano. A questo punto dobbiamo cercare di incanalare la rabbia in qualcosa di positivo, vigilando affinchè si creino le condizioni per far si che queste tragedie non avvengano più.
E' incredibile che in zone ad alto rischio sismico, così come lo sono le nostre, ci sia una percentuale così bassa di costruzioni antisismiche, è inaccettabile che la casa dello studente oppure gli ospedali non rispettino questi criteri.
Adesso possiamo solo guardare al futuro. Non è stato il terremoto a portare via le vite di 308 persone, ciò che è accaduto si poteva evitare, ciò che è accaduto è da imputare alla mancanza di onestà di chi ha costruito case che avevano la sabbia impastata con il cemento e alla cattiva gestione del territorio.
All'Aquila si è scavato per recuperare i cadaveri e l'Italia è un paese che tragedie come questa le lascia accadere.
L'unica parola a cui affiderei il futuro e la mia terra è: RESPONSABILITA'.
Oggi, a tragedia avvenuta, non posso che confidare nella responsabilità degli amministratori e in questo caso dei costruttori, affinchè in futuro ognuno svolga il suo lavoro seguendo un'etica fatta di moralità.
Infine penso di poter ringraziare a nome di tutti chi ha organizzato questa manifestazione. Una processione laica, un'iniziativa civile in ricordo delle vittime e per far luce sui fatti. Iniziative come queste sono momenti di intimo raccoglimento e ricongiungimento per tutta la nostra comunità.
Questa sera, come i giorni di un anno fa, in cui dormivamo tutti insieme nelle nostre auto, gli uni accanto agli altri "all'Ara", che il mio amico Massimiliano chiamava: "l'Ara democratica", siamo tutti uguali e vicini, tutti noi che alle 3.32 non ridevamo, ora siamo qui in silenzio per ricordare, commemorare e ribadire che la ricostruzione dell'Aquila e di tutti gli altri nostri piccoli paesi è a salvaguardia di un patrimonio storico e di memoria delle nostre radici per noi irrinunciabile.
Mi auguro che le torce e le candele di questa sera servano a dare una luce di speranza, una speranza fatta di verità e giustizia.

Marcella · 68 visite · Lascia un commento
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